| Adelaide Malfoy camminava spedita verso l'aula di trasfigurazione, al primo piano del castello. Aveva passato una nottataccia per via della prima lezione dell'anno di astronomia e divinazione. Non sarà stata colpa del professor Flitwick, però poteva essere leggermente più magnanimo da non fare la lezione a mezza notte, visto che alla fine non avevano neanche dato un occhiata al cielo stellato. Quando entrò nell'aula di trasfigurazione, lo sguardo di Adelaide fù attirato da un misterioso pulpito in legno, al centro dell'aula. Guardò la statua sconcertata, poi si allontanò, sedendosi ad uno dei banchi vuoti. Il padre le aveva parlato del professore di trasfigurazione, non si ricordava il nome, però era certa che l'uomo venisse da una famiglia del nord, forse svedese... Sicuramente lo aveva visto a qualche banchetto al maniero Malfoy, solitamente il padre invitava altri purosangue serpeverdi, anche se di casate non inglesi. Ad un certo punto, apparve un uomo, forse troppo giovane, anche se aveva qualcosa di familiare. Quando l'uomo commentò la statua, le venne a mente il nome del professore, Cloud. Non ricordava dove l'avesse letto o sentito, forse dal padre. Quando l'uomo si presentò a nome di Cloud Fahdalan, Adelaide seguì le parole dell'uomo, leggendo anche quello scritto sulla lavagna. Annuì leggermente, continuando a seguire le parole del professore Fahdalan. Il docente parlò per molto, ed la giovane studentessa, per potersi ricordare tutto,prese un po' di appunti a grandi linee, sapendo che molto di quello che aveva detto l'uomo le sarebbe rimasto impresso per molto tempo. Quando il professore raccontò quella storia, rimase un secondo incerta sul significato, poi però si riprese, continuando a seguire la lezione del professore. Appena l'uomo finì di spiegare la prova partica, Adelaide si appuntò sulla pergamena le tre formule, poi si allonanò, per prendere uno dei palloni, tornando a sedersi al posto. Con voce ferma castò l'incantesimo - Cucurbita. - E vide, sotto i suoi occhi, il pallone cambiare velocemente colore e forma, lasciando spazio ad una zucca come quella di Halloween. Sorrise leggermente, felice di essere riuscita a castare l'incanto senza errori. Passò subito al secondo incanto, pronunciando la formula con attenzione. - Malum. - Disse, puntando con la bacchetta la zucca, che si rimpicciolì visibilmente, diventando verde e liscia. Non sembava differente da una mela qualsiasi, quindi capì di non aver sbagliato l'incanto. Quindi decise di passare all'ultimo incantesimo, castando sulla mela l'incanto. - Urna - L'incantesimo riuscì, facendo cambiare la mela in una brocca trasparente. Quando fù sicura di aver fatto tutti e tre gli incantesimi per bene, alzò la mano. - Mi scusi professor Fahdalan. - Disse, quando il docente le diede la parola. - Ma se volessi, per esempio, mangiare la mela, oggetto dell'incanto usato su un pallone, avrebbe la consistenza di una mela, oppure rimarrebbe come un pallone, cambiando solo l'aspetto? - Chiese la ragazza, sperando che il professore aveva capito le parole sue parole.
|