Missione Istruttiva, Rowan Kane

< Silenzio.
Okey, era abbastanza perplessa nel trovarsi quell'uomo davanti che, senza perder alcun tempo, prese a spiegarle con tranquillità ciò che poteva esserle utile.
Lei.. Beh, sempre più stupita. Lo fissava con sguardo dubioso, di chi sembra non capire.
Oppure non lo stava prendendo semplicemente sul serio.
Probabile.

Un movimento subitaneo delle rossicce sopracciglia, prima di tirar indietro le spalle con un movimento tranquillo, un mezzo sorriso e un cenno della testa affermativo, come voler spinger l'uomo a continuare la sua spiegazione. >

- Nessuna domanda. -

< Si limitò così, in risposta all'ultima domanda dell'uomo.

Quella mattina era stata come le altre. Semplice. Ormai eran già passati due mesi da quando si trovava a Karakura e ancora il suo giapponese aveva quella cadenza strana. Una cadenza irlandese che comunque, lentamente, stava sparendo, lasciando a un parlar più lineare. >

"E dire che sarei dovuta andare all'università.."

< Non stava più ad ascoltare l'altro da un pezzo e, mentre la sua attenzione vagava per lidi migliori, si limitava a cenni d'assenso, rivolti all'uomo che ancora credeva fosse semplicemente un pazzo, nulla di più. >

< Ancora restò immobile la rossa, fissando lo sguardo dello smeraldo, un pochetto incredulo, l'uomo dinnanzi a sé che, dopo averle spiegato come combattere, sembrava pronto ad attaccarla con un semplice pugnale che stava estraendo in quel preciso istante, istigandola a tirar fuori la sua arma. >

- Combattere?! -

< Un'espressione crucciata si dipinse sul volto della giovane, quasi si sentisse presa in giro. Per lo meno fino a che l'altro non le si avvicinò con velocità, puntando ovviamente a colpirla con la propria arma.

Quello della giovane fu un movimento più istintivo che altro. Le braccia furon portate dinnanzi a sé nel tentativo di formare il proprio arco di reiatsu.
Forse lo fece per sbaglio, ma riuscì ad afferrar tra le mani i fili provenienti dal terreno, senza però ricreare il proprio arco. Con questi però, creò una specie di grossa barriera in modo da frapporsi tra lei e il pugnale.
Dopotutto, quell'uomo era un pazzo, non sia mai che veramente tentasse di ferirla. >

< La colpì.
E non di striscio.

Un profondo taglio, che le scavava all'altezza del fianco sinistro, salendo fin sotto al braccio teso in avanti a trattenere la barriera di fili.
Un dolore atroce la pervase mentre copioso scivolava il sangue, impregnandone i vestiti. >

- Per l'amor del cielo.. -

< Si lasciò sfuggire dalle labbra sottili, prima di indietreggiare di un passo, portando la mano destra a toccare il fianco leso. >

- Tu sei pazzo! -

<i>< Sbottò, prima di tirar indietro il fianco destro e tentare, fruttando pure una leggera rotazione, di colpire con un potente pugno lo stomaco dell'altro, che si trovava a pochi passi dalla giovane.
Una forza quasi distruttiva quella della giovane che dovrebbe pure riuscire a spazzare via il "sensei".
Non sembra aver finito, tanto che si lancia in direzione dell'uomo per poter, nuovamente, colpirlo con un secondo pugno, sempre dato con la mano destra, per schiacciarlo a terra.

< La mano sinistra ancora poggiata sulla ferita aperta che copiosamente sanguinava. Teneva serrate le labbra la giovane, l'espressione crucciata mentre la parte lesa continuava a pulsare, dolorosa.
Strinse appena di più i denti, rimanendo ora ad ascoltare l'uomo parlarle di tecniche magiche, o per lo meno parsero così alla giovane.
Questa si tese nel sentirne le parole e, pure piuttosto perplessa, indietreggiò di un passo, prima di sbuffare un poco irritata. >

- Non ho ben capito il conteggio del reiatsu passivo.. E comunque vacci piano, cazzo. -

< Irritata e non poco la giovane, portò le dita sottili a scivolare sul fianco leso prima di lasciarlo scoperto. Uno sguardo alla mano insanguinata, poi si tese, aspettando la prossima mossa dell'altro che non si fece attento, mentre la mano manca si portò dinnanzi a sé quando l'altro, con fugaci parole e movimenti lesti, invocò un attacco sconosciuto alle orecchie della giovane.
Un mezzo passo indietro, prima di portare anche l'altra mano davanti a sé, creando con un tubo d'argento un semplice scudo, pure piuttosto inefficace. >

< Indietreggiò di un passo. Sebbene fosse più indebolita, non risentiva più di tanto dell'incantesimo. Un mezzo sorriso, quasi un ghigno. >

- Ecco, ora meglio. Non mi hai fatto nulla. -

< Effettivamente, sentiva solo una leggera spossatezza, dondolò un poco sulle gambe, prima di negare con un cenno della testa. >

- Non so cosa tu mi abbia fatto, ma se devo colpire qualcuno, preferisco attacchi più.. Visibili? -

< Parlò così, mentre con un movimento veloce, sfilò dalla cintura uno dei tubi d'argento nei quali è imprigionata del reiatsu, stringendolo nella mano destra mentre la mancina, puntata col palmo in direzione del pazzo, si illuminò, nel moto di accumulare spirito. Un raggio che punta verso l'uomo, puntando al suo petto. >

< Tranquilla, fissò il proprio raggio colpire la barriera creata dall'uomo senza distruggerlo. Aggrottò la fronte la giovane, ma non sembrò particolarmente stupita. Pure le altre mosse usate erano state respinte e bloccate senza particolare difficoltà dall'altro. Ascoltò le ultime parole dell'altro, seguendone il fare senza aggiungere nulla. Scosse la testa in un movimento tranquillo.>

- No, nessuna domanda. -

< Ne un grazie ne altro. Irritata come non mai. Ha perso una giornata all'università e, oltretutto, ha un brutto taglio sul fianco che pulsava in maniera indicibile.
È così che si allontanò la giovane da quel luogo particolare, dove lo scrosciare della dolce acqua non aveva mai fine. >