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LV.E, Maledetta Routine

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Ciuffo biondo
view post Posted on 6/1/2012, 21:14




<una domenica qualunque a Karakura, noiosa per la maggior parte dei ragazzini costretti alle finestre di casa per via della pioggerella di mezza stagione...
Erano appena le 4 del pomeriggio che il sole stava calando e già i piccoli locali erano affollati per lo più da studenti e giovani lavoratori, tutti in cerca di rifugio dalle intemperie e dal calore di tre risate con gli amici...
Ma ecco scorgere solitaria in un'angolo del locale, un'apparente giovane ragazzina (KANE) dai capelli rossi che seduta ad un tavolo, sorseggiava il suo the caldo... lo sguardo perso a fissare la superficie del tavolino. Mille cose,sfumature,pensieri passavano per la sua testa. Ad un tratto qualcosa la distolse dall'ipnosi...i suoi occhi si spostarono verso la vetrina, qualcosa in strada aveva attirato la sua attenzione...
In quel momento un ragazzino vestito di nero (NOVA) dall'aria strana passò accanto alla vetrina... non sembrava turbato da quell'incessante gocciolio della pioggia... mentre passava guardò pigramente all'interno dell'invitante piccolo locale, e gli sguardi di Kane e Nova si incrociarono...>


OT/Ok ragazzi, ora decidete voi come conoscervi o se conoscervi o ammazzarvi o picchiare qualcuno o ubriacarvi, insomma tanto la missione dovente svolgerla assieme comunque, quindi fate quello che volete :suso:
A proposito, dato che come periodo di tempo la missione sta avvenendo prima del grande torneo, potranno esserci alcune sorprese. Sto sperimentando una sorta di missione interattiva, tanto per divertirmi un po'... e per divertirmi un po' intendo dire che forse incontrerete anche Mike :sisi: :patpat: /OT
 
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{ Slaine
view post Posted on 6/1/2012, 22:26




Rowan Kane

< Tranquillità. Cosa poteva voler di più, se non una tazza di caldo tè giapponese e una fresca pioggerella? Lei, irlandese dalla nascita, non sembrava minimamente turbata dalla pioggia. Lei, che con la pioggia ci era cresciuta, trovava sciocco sprecare una giornata così, trovava sciocchi i bambini che si rintanavano in casa. Lei si divertiva a giocare nelle pozze di fango, con un paio di chantilly e un colorato impermeabile.
Però non parlò, non ne aveva il bisogno. Dopotutto era sola, cosa le frutterebbe chiacchierare? Un mesto sorriso si dipinse sul viso puntellato di lentiggini leggermente più scure che risaltano sul pallore, tipico dei nord europei.

Persa completamente nei suoi pensieri, nulla forse avrebbe potuto risvegliarla da quello stato comatoso di chi non ha bisogno di nulla. Di tanto in tanto, come un movimento involontario, meccanico, la giovane lasciava scivolare la tazza fino alle labbra, bevendo avida copiosi sorsi della bollente bevanda, in uno stato ipnotico.

Era uscita da poche ore dall'università e, trovato quel posticino caratteristico, si era voluta fermare. Ormai erano due mesi che si trovava a Karakura e il suo giapponese è migliorato a vista d'occhio, sebbene si rendesse conto di avere ancora svariati problemi col linguaggio, senza alcuna somiglianza con le lingue che già conosceva.
Un movimento della testa, uno sguardo distratto verso l'esterno, oltre il vetro del locale, attirata da qualcosa che si era mosso poco lontano. Si accigliò prima di focalizzare, per solo qualche attimo, l'attenzione su un ragazzo che all'apparenza avrebbe potuto avere pochi anni meno della giovane, sebbene, così ad occhio, era sicuramente più alto. Si accorse che anche lui la stava guardando e sorrise, più per circostanza, come un silenzioso scusa per aver soffermato lo sguardo su di lui forse qualche istante di troppo, prima di riportare gli smeraldi a fissare la tazza finemente decorata. >

 
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Super_Nova
view post Posted on 16/1/2012, 14:05




<sono solo le sei del mattino quando la sveglia di Nova iniziò a suonare, senza pensare il ragazzo prese il cellulare dal pavimento e rinviò la sveglia. Ormai era abitudine: puntare la sveglia alle sei e rimandarla quattro volte fino alle sette, se non avesse fatto così non si sarebbe mai potuto svegliare. Così al quarto squillo del suo telefono finalmente il ragazzo si alzò, riprese il telefono da terra, posto in cui finì probabilmente durante la notte per via dei continui movimenti del ragazzo, e lo poggiò sul comodino dirigendosi verso la doccia. Dopo essersi lavato e vestito prese la sua cartella e gli mise i quaderni, i libri non servivano, successivamente prese qualche soldo dal suo salvadanaio e con il giubbotto indossato si preparò ad andare. Erano le sette e quaranta e tutti dormivano quando un enorme lampo illuminò la casa seguito da un fragore di tuono che fece leggermente vibrare i bicchieri riposti in cucina, Nova si guardò dietro e vide la porta della camera da letto dei suoi aprirsi, suo padre ancora mezzo insonnolito gli fece un cenno con la mano scuotendo il dito intimandogli che non era giornata per andare a scuola. Nova lo guardò e ritornò indietro senza fiatare, un'occasione come questa non bisogna farsela sfuggire, così rientrò nella sua camera dicendo al padre>

Visto che non andrò a scuola, oggi rimarrò a dormire tutto il giorno... Lasciatemi il pranzo dentro il forno elettrico e non disturbatemi.. Grazie.

<il padre, forse perchè ancora insonnolito, forse perchè accettava le condizioni del figlio, non rispose e annuendo chiuse la porta della sua camera. Nova fece lo stesso inchiavardando la stanza una volta dentro. Svuotò velocemente la borsa dai quaderni e la riempì con dei Ginto, visto che aveva la mattinata libera poteva anche allenarsi un poco. Così quando caricò tutti i Ginto nella borsa aprì la finestra ed iniziò a creare un ingegnosissimo sistema di fili che gli avrebbe permesso di chiudere la finestra ed abbassare la serranda dall'esterno così che nessuno, compresa la sua odiosa sorellina, sarebbe riuscito a guardare dentro. Una volta completata l'opera tirò rapidamente i fili e si ritrovò fuori dalla sua stanza con finestra, avvolgibile e porta chiuse dall'interno. Adesso tutta la città era per lui visto che alle nove e con questo tempo non c'erano molte persone in giro. Tramite l'Hirenkyaku riuscì a salire sul tetto del suo edificio e da li iniziò a saltare da un palazzo all'altro verso direzioni ignote. Erano le tre e mezza quando iniziò a sentirsi stanco, così decise di fare una passeggiata nella città. Impiegò appena quindici minuti per raggiungere il centro e quando fu li iniziò a girare per le vetrine bagnate dalla pioggia che era diventata una tranquilla pioggerellina ormai. Così camminando senza una meta si trovò a buttare uno sguardo dentro un locale. Il posto era poco illuminato forse anche per colpa della giornata, ma una cosa spiccava su tutto: i capelli di una giovane ragazza, tutto era grigio ma quei capelli erano di un rosso che sembrava acceso come il fuoco. Nova rimase qualche istante a fissarli fino a quando si rese conto che la ragazza stava ricambiando lo sguardo e gli sorrise, Nova si sentì imbarazzato ma decise comunque di entrare per parlargli.
Quando entrò fu travolto da un'ondata di calore come un grandissimo abbraccio rispetto al gelo che vi era fuori, ma non gli importava granché infatti il suo unico obbiettivo era proprio quello di andare a parlare con la ragazza.
Così spudoratamente si avvicinò al tavolo e chiese>


Scusa, è libero questo posto? Posso sedermi?

<chiese Nova che, senza aspettare una risposta, alzò la sedia e si sedette al tavolo della ragazza>

Ciao, il mio nome è Nova, piacere di conoscerti...
 
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2 replies since 6/1/2012, 21:14   63 views
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