| <<Era mattina presto, quando Kisuke Shiranto entrò nella sua nuova abitazione. Fin dai primi passi nel giardino si sentiva quasi un intruso in quel luogo idilliaco. Avrebbe trascorso molto tempo in quel luogo, a meditare... Arrivato davanti alla porta di casa, inserì la chiave: la porta scattò con un rumore secco rivelando al ragazzo l'atrio. Lasciati lì i sandali si concesse un pò di tempo per esplorare l'ambiente. Arrivato nello studio non poté non soffermarsi a sfogliare i primi libri, attirato da essi come un'ape su un fiore... Avrebbe avuto modo di leggerli tutti, col tempo. Passando in cucina Kisuke trascorse i primi minuti familiarizzando con l'ambiente circostante: trovato il barattolo che cercava prese dal salotto il primo servizio adatto e iniziò a preparare del thé. In attesa che l'acqua bollisse, si recò su, nel piano superiore. La stanza degli allenamenti era proprio come l'aveva sognata, quasi l'architetto avesse letto nei suoi pensieri. Davanti a lui, al centro della parete c'era uno spazio vuoto.>> "-Sono a casa, adesso...-" "-Accidenti… Me ne ero quasi dimenticato…-" disse Kisuke mentre <<poggiava delicatamente la teiera, ormai bollente, sul vassoio. Un filo di vapore biancastro fuoriusciva delicato dal beccuccio mentre lo Shinigami sollevava il piccolo utensile. Scorse lo scaffale vicino al fuoco fino a quando non trovò quello che stava cercando. Un contenitore in coccio che si rivelò essere pieno di foglie secche. Non appena il ragazzo lo aprì un soffuso profumo speziato si spanse nella stanza. Kisuke inspirò profondamente, quindi prese il vaso, prelevò da esso una manciata di foglie e –stando ben attento a non farne cadere alcuna fuori dal bordo- le versò nell’acqua calda. Mentre il liquido nella teiera si tingeva di ambra, il ragazzo versò l’infuso in una tazza, quindi tornò al piano di sopra con aria soddisfatta. Recuperata la propria Zampakuto, avrebbe terminato di esplorare la sua nuova casa, concludendo il tutto godendosi il thé ancora scottante in tutta tranquillità in giardino. Iniziando a salire le scale per tornare nella sala degli addestramenti, Kisuke notò qualcosa di strano. Un refolo freddo lo investì, come se qualcuno al piano superiore avesse aperto volontariamente una finestra… Ma lui non si ricordava di aver fatto nulla di tutto ciò. Che ci fosse qualcun altro oltre a lui nella casa? Impossibile… Se ne sarebbe sicuramente accorto. Era disarmato, avendo lasciato le sue armi al piano di sopra, ma qualcosa dentro di sé lo tranquillizzò. In fondo, era pur sempre uno Shinigami… e ben poche persone nella Soul Society avrebbero potuto impensierirlo. La corrente d’aria si fece più intensa. Poteva anche essere che una delle finestre, lasciata sconsideratamente accostata, si fosse spalancata del tutto generando quel curioso riscontro fra piano superiore e inferiore… Arrivato di sopra, il giovane Shiranto dovette ammettere di essersi sbagliato. Non un solo rumore, né una traccia di Reiatsu stavano a indicare la presenza di un estraneo… A quanto sembrava, si era immaginato tutto. Dopo tutta quella paura, un certo languorino colpì il suo stomaco. Era giunta l'ora di mangiare dopo tutte quelle emozioni. Si recò in cucina, nella sua nuova cucina, dove si preparò un bel ramen. Dopo aver finito di mangiare si recò di nuovo nella sua camera.>>
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